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Sul sito del progetto worklimate, curato dai ricercatori #Inail e Consiglio Nazionale Delle Ricerche, sono disponibili le mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione occupazionale al caldo per alcuni profili di lavoratori non acclimatati al caldo. I ricercatori indicano come particolarmente critica, dal punto di vista termico, sia l'attività fisica moderata (lavoro sostenuto con mani e braccia, guida di autocarri fuori strada, trattori o macchine per costruzione) che intensa (come lavoro con braccia e tronco, trasporto di materiale pesante), in condizioni soprattutto di esposizione al sole. Tali situazioni possono essere particolarmente delicate in quanto rappresentano le prime vere condizioni di caldo della stagione che si verificano quando la popolazione non è ancora acclimatata. L’acclimatazione al caldo è infatti un processo che, per essere efficace, richiede in genere almeno una settimana di esposizione a temperature elevate. In queste condizioni ci potrebbero essere situazioni di sudorazione elevata e pertanto si consiglia di sorseggiare acqua frequentemente. Bere solo se si ha sete può andare bene nei giorni freschi, ma nei giorni caldi come quelli che stiamo vivendo i lavoratori devono fare massima attenzione al proprio livello di idratazione e bere prima di avvertire la sete. È bene mantenere alto il livello di idratazione anche al di fuori dell’orario di lavoro.